5 MARTIRI DI GERACE E IL MONUMENTO
Il sacrificio di quelli che sono passati alla storia come “I Cinque Martiri di Gerace” rappresenta una tappa molto importante nella lotta per i principi di libertà alla base di un’idea di patria più ampia fino alla nascita di uno Stato nazionale.
I moti rivoluzionari guidati dai cinque: Michele Bello, Pietro Mazzone, Gaetano Ruffo, Domenico Salvadori e Rocco Verduci iniziarono nel 1847 e avevano come obiettivo: Libertà, Costituzione e Indipendenza sociale. Questi furono i protagonisti dell’insurrezione del Distretto di Gerace iniziata a Bianco il 3 settembre 1847, marciarono su Bovalino, Ardore, Siderno e Gioiosa Ionica al grido: “W PIO IX”, “W LA COSTITUZIONE”, “W L’ITALIA”.
In quegl’anni a Gerace c’era come sottointendente Antonio Bonafede, che ebbe un ruolo fondamentale nella cattura dei rivoluzionari, che avvenne nella notte tra il 9 e il 10 settembre e nella loro successiva condanna. Bonafede, infatti, spinse per concludere il processo velocemente, in modo da evitare che il generale inviato da Napoli per spegnere la rivolta potesse chiedere ed ottenere la grazia sovrana, tanto che l’esecuzione doveva avvenire entro il 4 ottobre.
Il 2 ottobre 1847 i Cinque, con un’età compresa tra i 23 e i 28 anni, vennero fucilati per ordine del governo borbonico nella Piana di Gerace e i loro corpi furono gettati in una fossa comune detta “la lupa”.
Attualmente sul luogo della fucilazione si erge un monumento in memoria del loro sacrifico, tuttavia la realizzazione di tale monumento creò non pochi disaccordi.
La prima proposta di ergere un’opera dedicata alla memoria dei Cinque Martiri di Gerace risale alla fine dell’Ottocento sulla volontà di avviare un rituale di commemorazione annuale, in modo da onorare la memoria di chi diede la propria vita in olocausto alla Patria. Questa iniziativa non ebbe esito positivo e per tale motivo si è cercato di costruire un Comitato esecutivo che si potesse occupare della realizzazione di detto momento.
Dopo diversi anni finalmente venne contattato lo scultore Vincenzo Jerace che inviò all’Amministrazione geracese un preventivo di spesa per la realizzazione del monumento, i tempi per la raccolta dei fondi furono lunghi e lo scoppio del primo conflitto mondiale rese ancor più difficile l’immediata realizzazione.
Soltanto nell’agosto del 1926 il monumento fu pronto, ma necessitava ancora la collocazione del piedistallo; pertanto l’inaugurazione della lastra bronzea raffigurante la fucilazione avvenne il 7 giugno 1931, con il marmo sottostante che recita:
RIPETANO I SECOLI
CHE QUI
VENNERO FUCILATI
A 2 OTTOBRE 1847
BELLO MICHELE DA SIDERNO
MAZZONE PIETRO DA ROCCELLA IONICA
RUFFO GAETANO DA BOVALINO
SALVADORI DOMENICO DA BIANCONOVO
VERDUCI ROCCO DA CARAFFA
PRECURSORI DI LIBERTA’
ANNO 1931
Il sacrificio dei Cinque Martiri, esponenti nella lotta ai principi costituzionali e di patria nonché precursori degli ideali di libertà e di pari dignità sociale non fu invano, in quanto il 29 gennaio 1848 venne promulgata la Carta Costituzionale, primo passo verso quella che sarà la nascita dell’Italia Unita avvenuta il 16 marzo 1861.
Anna Rodinò
Fonti:
ROMEO Domenico, 2011: Precursori dell’Unità d’Italia. I cinque martiri di Gerace, Arti Grafiche Edizioni.
Ultimi Articoli
Seguimi
Ottieni i nuovi contenuti, spediti direttamente nella tua casella di posta.