Gerace, ricca di Storia e di cultura, fu abitata fin dal Neolitico.
La Città ha visto il passaggio dei coloni greci, dei Saraceni, dei Bizantini, dei Normanni e di personalità illustri, anche ecclesiastici – ricordiamo il Vescovo Barlaam, maestro di Petrarca e Boccaccio – che contribuirono ad arricchire il Borgo di beni materiali e culturali.
La Città delle cento chiese ha un grande valore religioso dovuto alle sue architetture sacre e ai diversi riti che venivano celebrati al loro interno, ma anche militare: la sua posizione strategica e le sue mura di cinta con le torri erette in periodo aragonese, resero la Città inespugnabile.
Durante gli anni del Risorgimento, fu sede della prigione e del martirio di Michele Bello, Pietro Mazzoni, Gaetano Ruffo, Domenico Salvatori e Rocco Verduci, conosciuti come “I Cinque Martiri di Gerace”, fucilati il 2 ottobre del 1847 nella Piana di Gerace.
Inoltre, durante la Seconda Guerra Mondiale, ci fu quello che viene definito “il Miracolo dell’Immacolata”: la città doveva essere rasa al suolo in seguito allo scoppio di una polveriera, ma per ben due volte la miccia si spense e la terza volta un capitano di artiglieria bloccò la combustione, salvando così la Città da una catastrofe.