Barlaam: il Vescovo umanista

La cultura che si respira tra le vie del Borgo medievale di Gerace è infinita e tante sono le testimonianze giunte fino ai giorni nostri del passaggio dei diversi personaggi illustri che nei secoli si sono susseguiti nella nostra Città, uno tra questi è Barlaam II, Vescovo di Gerace (1342-1348) e maestro di Petrarca e Boccaccio.
Barlaam, nato a Seminara intorno al 1290, è considerato uno dei padri dell’Umanesimo europeo.
È stato filosofo, matematico, teologo, vescovo cattolico e studioso della musica bizantina, inoltre ha scritto di aritmetica, musica e acustica, abbracciando i diversi rami del sapere umano.
Preparatosi al monacato e al sacerdozio nel monastero basiliano di Sant’Elia, nella diocesi di Mileto, è stato un monaco tra i più convinti fautori della riunificazione fra le Chiese d’Oriente e d’Occidente, partecipando a diversi viaggi e missioni diplomatiche.
Nel 1342, proprio grazie a uno di questi viaggi, in particolare ad Avignone da papa Clemente VI, conobbe Francesco Petrarca, al quale insegnò il greco e dal quale fu avviato alla conoscenza del latino. Fu proprio Petrarca ad adoperarsi per fargli assegnare la diocesi di Gerace, tanto che con una bolla del 2 ottobre 1342 di papa Clemente VI, Barlaam divenne vescovo di Gerace consacrato dal cardinale Bertrando del Poggetto.
Barlaam diede un importante contributo attraverso la riscoperta dei testi greci anche a tutto ciò che negli anni successivi si sviluppò come il movimento umanista, motivo per il quale è considerato insieme ai sui due allievi Leonzio Pilato e Giovanni Boccaccio uno dei padri dell’Umanesimo.
Da sottolineare è l’importanza del ruolo che Barlaam rivestì nella vita e soprattutto nella formazione di Francesco Petrarca, il quale non perdeva occasione per lodarlo. In Familiarum rerum, facenti parte delle Epistole, Petrarca, scrive: “La morte portò via il nostro Barlaam e, a dir il vero, io stesso me ne privai; cercando di procacciargli onore, non vidi il mio danno, e aiutandolo a ottenere la dignità episcopale, perdei un maestro sotto il quale avevo cominciato a militare con grande speranze”.

Al vescovo Barlaam è intitolato un piazzale nel cuore del centro storico della città a pochi passi dall’imponente Basilica e da cui è possibile ammirare le sue due absidi, per ricordare nei secoli quest’importante figura culturale che ha soggiornato a Gerace contribuendo allo sviluppo del valore storico che la città detiene.

Anna Rodinò